Fine giugno 2024, il Tour de France parte dall’Italia per la prima volta, la prima tappa parte dalla splendida Firenze e la seconda arriva a Bologna, ma davvero a Bologna?
L’unicità dell’evento mi porta ad organizzare la giornata per andare a vedere il passaggio dei ciclisti sulla salita al Santuario della B.V. di San Luca, salita dura che raggiunge pendenze del 20% e che verrà ripetuta per ben due volte prima della conclusione della tappa.
Fin dalla mattina presto l’atmosfera a San Luca è quasi surreale, tifosi che hanno pernottato alla curva “delle orfanelle”, persone che si inerpicano sulla salita andando lentamente ad occupare ogni centimetro di strada e dei portici che caratterizzano questo tratto di strada, cicloamatori che vogliono percorrere la faticosa ascesa prima che passino i campioni dei pedali, famiglie che cercano il posto migliore per ammirare lo spettacolo che sta per iniziare, una festa totale per grandi e piccoli, una giornata di aggregazione per chiunque abbia voglia di divertirsi.
Il tempo vola con chiacchere fra i tifosi che iniziano a fraternizzare ed improbabili personaggi che girano sul percorso, tutti in attesa che la “carovana del Tour” arrivi finalmente ad affrontare il faticoso tratto di San Luca.
L’arrivo dei professionisti è accompagnato da un’ovazione che sale con loro e mi investe diventando una bolgia assordante, coinvolgente ed emozionante che non avevo mai sentito, un’atmosfera unica che ha avvolto ed inebriato chiunque sul percorso ciclisti compresi che hanno ringraziato con evoluzioni fuori programma.























